SERVIZI
impianti DIGITALI
Impianti satellitari, digitali terrestre
La D&D Impianti da sempre, ha preso a cuore la ricezione dei segnali TV sia essi ricevuti tramite antenne digitali terrestre sia tramite impianti satellitari. La D&D Impianti in fase di sopralluogo , valuta tutte le possibilità di utilizzare le canalizzazioni esistenti ell’edificio evitando interventi invasivi e costosi come l’apertura e la chiusura delle tracce e lo sfondamento dei solai nei vani scala. Il costo per la realizzazione di un impianto centralizzato è inferiore ad un impianto singolo.Un impianto centralizzato è più duraturo e affidabile perché realizzato con materiali più professionali
IMPIANTI CENTRALIZZATI PER TV TERRESTRE E SATELLITARE CON MULTISWITCH DCSS
La tecnologia dCSS, che sta per digital channel stacking switch, permette la distribuzione dei segnali satellitari e terrestri su un singolo cavo garantendo la ricezione contemporanea su almeno quattro prese TV e la gestione di 16 User Band per ciascun appartamento. I multiswitch dCSS sono componenti di nuova generazione capaci di distribuire su un solo cavo, tutti i multiplex digitali terrestri e tutti trasponder digitali satellitari della flotta Eutelsat posizionai a 13° Est. Sono completamente retro-compatibili con le quattro User Band dell’SCR e con i nuovi decoder multi-tuner come il nuovo SKY-Q. I multiswitch dCSS possono essere installati negli impianti esistenti al posto dei multiswitch tradizionali analogici tecnicamente superati. Installando sulla parabola anche due LNB wideband, tramite staffa dualfeed e utilizzando i cinque cavi già esistenti, con i multiswitch dCSS si potranno ricevere e distribuire contemporaneamente i segnali da due posizioni satellitari diverse, ad esempio i satelliti della flotta Eutelsat a 13° Est e i satelliti della flotta di Astra a 19,2° Est.
DVB-T2, HEVC, MPEG-4 sono tutti acronimi molto usati negli ultimi tempi, ai quali si fa ricorso per spiegare la natura tecnica del passaggio al nuovo digitale terrestre.
Il sistema di trasmissione del segnale digitale, sin dallo spegnimento dell’analogico, è il DVB-T, con compressione video MPEG-2.
Con le tecnologie che avanzano, però, si è resa necessaria un’evoluzione: innanzitutto, dal 2020 inizierà lo sgombro delle frequenze note come la banda dei 700 MHz, che porterà alla nuova trasmissione con codifica MPEG-4, attualmente usata soltanto per i canali ad alta definizione.
Già in questa prima fase, gli utenti della TV digitale terrestre potranno ottenere benefici in termini di qualità audio e video. Ma ciò comporterà la necessaria sostituzione di televisori o decoder che non sono oggi in grado di trasmettere correttamente audio e video dei canali HD.
In futuro, e in particolare a partire dal 2021, poi, si avrà il passaggio dal sistema DVB-T al DVB-T2, che sfrutta uno standard di codifica ancor più avanzato, noto come HEVC.
La compressione HEVC è in grado di trasmettere flussi video ad alta definizione, con supporto fino alla risoluzione 8K, ma con minore ingombro della rispettiva banda di frequenza.
Queste diverse fasi di transizione si rendono necessarie non solo per ottenere una migliore qualità delle trasmissioni televisive, ma anche e soprattutto per liberare le “vecchie” frequenze, che ben presto verranno occupate dall’imminente arrivo della connessione veloce 5G.
La banda dei 700 MHz sarà la prima a essere liberata dal prossimo anno, su decisione della Commissione Europea, proprio in coincidenza della venuta vera e propria della nuova tecnologia di connessione mobile. Tuttavia, lo spegnimento definitivo dello standard DVB-T sarà completato in tutta Italia solo nel 2022.
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